L’autocontrollo è l’elemento principale del rispetto di sè ed il rispetto di sè è l’elemento principale del coraggio.
Tucidide
Indaghiamo il coraggio ormai da un po’. I tasselli iniziano ad andare al loro posto. Sappiamo da Aristotele che il coraggio non va confuso con la temerarietà e che è caratterizzato da Calma, Risolutezza e presenza a sè stessi.
Aggiungiamo adesso un altro elemento grazie a Tucidide e che passa dal rispetto e dalla fiducia in sè stessi.
LA DISCIPLINA COME FORMA ASSOLUTA DI LIBERTA’
Il seme del coraggio è il rispetto di sè stessi, l’Amore verso sè stessi.
E qual è la forma più alta di Amore verso sè stessi? La realizzazione del proprio Daimon, della propria Vocazione. I greci usavano infatti proprio il termine “Eudaimonia” per descrivere la Felicità.
Ma il realizzarsi, il vivere pienamente la propria vocazione è frutto di disciplina, impegno e appunto, autocontrollo. E ci vuole coraggio.
Ci vuole coraggio per capire la propria vocazione, magari rendendosi conto che è (o quanto meno sembra) lontana anni luce dal nostro presente.
Ci vuole coraggio per accettare che la nostra vocazione abbia un limite e potrebbe essere molto meno di quello che ci aspettavamo che fosse.
Ci vuole coraggio per passare dalla Consapevolezza all’ Azione e per decidere di amarsi fino in fondo cercando di realizzarsi.
A PICCOLI PASSI
La prospettiva atterrisce, soprattutto se abbiamo un po’ di anni alle spalle e ci sentiamo vittime di una realtà ormai avviata ma che non crediamo possiamo cambiare. Ed in effetti è così.
Non possiamo cambiare il presente che vivivamo perchè è frutto di un passato sul quale non possiamo più nulla.
Però possiamo decidere in base al futuro che vorremmo come agire nel “qui ed ora”. Ed è in questo contesto che disciplina ed autocontrollo fanno da fondamenta per diventare chi siamo veramente.
Tutto inizia con un primo passo, con un piccolo gesto pianificato e proiettato nel tempo svolto con costanza.
Non c’è difficoltà ma ci vuole pazienza.
Anche e anzi soprattutto in questo bisogna avere coraggio: bisogna avere fiducia nel proprio cammino anche quando dopo molto tempo non produce i risultati che speravamo e inizieremo ad avere paura di aver sbagliato (ma da Ecatone noi sappiamo che smetteremo di temere quando cesseremo di sperare).
Bisogna disciplinarsi a seguire la strada che si è deciso di seguire, costi quel che costi. Ed è per questo che bisogna guardarsi bene a fondo e non avere fretta.
Attenzione che il rispetto di sè non significa giustificarsi sempre nelle proprie azioni, anzi. Ci riscopriremo spesso a rimproverarci e ad essere duri con noi stessi, per rimetterci in carreggiata. E questo è un bene, è la Disciplina che si impone sulla nostra debolezza.
RIcordiamoci qual è il nostro fine: avanzare nel fuoco
MACTE ANIMO!