Enpyri Prokopte, avanzare nel fuoco. Così dicevano i Greci.
Di questo è fatto il nostro percorso: fare progressi. Avanzare.
Prokopton sarebbe l’equivalente occidentale (e più antico) del concetto di “Kaizen” giapponese, entrambi significano “miglioramento continuo”.
Marco Aurelio scriveva un suo diario, i “Colloqui con sé stesso”.
Questo è il nostro primo passo da “prokopton”, da coloro che avanzano: ogni giorno dedicarci a scrivere un diario.
Partire in piccolo, continuare con costanza e perseguire un obiettivo chiaro. Questa è l’unica strategia che permette di realizzare qualsiasi cosa.
“Non chi comincia ma quel che persevera”. Così scriveva Leonardo Da Vinci, guarda caso proprio nei suoi famosissimi (e straordinari) taccuini.
Il modo in cui fare il diario è libero. Lo deve essere per forza, io ho il mio e stavo pensando di condividerlo con voi. Ma poi ho pensato e creduto che fosse meglio che ognuno cerchi il suo. In fondo si tratta del proprio sé messo per iscritto.
Già lo so che in testa avete un pensiero: “eh ma non ho tempo”.
Addirittura un Imperatore Romano trovava il tempo di scriverlo OGNI GIORNO. Non credo che nessuno di noi possa considerarsi più impegnato o con meno tempo a disposizione di un Imperatore Romano …
Riflettere anche su questo: quanto tempo ci facciamo rubare? Eppure il tempo è la risorsa più preziosa di tutti perché semplicemente non si può accumulare.
Ho visto persone letteralmente esplodere di rabbia per 50 o 100 € rubate e mai nessuno lamentarsi per un’ora persa inutilmente e che non tornerà più.
Un’ultima cosa: il diario prendetelo bello, di carta. Lasciate stare roba tecnologica. Bisogna tornare a scrivere a mano (i motivi sono scientifici e cognitivi e non mi dilungo, c’è solo da sapere che per far funzionare in un certo modo il cervello bisogna scrivere a mano e non digitare su una tastiera).
MACTE ANIMO