FILOSOFI PUGILI

FILOSOFI PUGILI

Nell’ applicare la filosofia sii come il pugile, che ha sempre a disposizione la sua mano e non deve fare altro che chiuderla.

Marco Aurelio

Marco Aurelio ci sorprende ancora una volta, accostando alla Filosofia figure come Pugili e Gladiatori. Perchè?

In questo caso specifico Marco punta l’attenzione sul fatto della prontezza all’uso dei principi filosofici senza ulteriori strumenti, proprio come la mano di un pugile colpisce duro semplicemente chiudendosi.

Marco vuole, in sostanza, che le nostre armi interiori, siano sempre disponibili per non farci mai trovare con la guardia abbassata.

LA MEMORIA COME PUGNO CHIUSO DI UNA MENTE CHE COMBATTE

Marco, nella sua analogia, ci dice di fare parecchie cose. Innanzitutto dà per scontato che noi applichiamo i principi filosofici, non prende neanche in considerazione la mancanza di un’azione concreta nella Vita che non sia guidata dalla Filosofia.

Prima lezione: la Filosofia si vive, non si racconta.

Poi ci dice anche come va vissuta questa Filosofia. Si tratta di essere pugili, di essere pronti e diventare incisivi con la velocità con la quale si serra un pugno.

La prontezza, l’incisività e la presenza a sè stessi davanti ai colpi duri dell’avversario sono l’essenza di un pugile.

Dobbiamo essere consapevoli che siamo già sul ring e l’avversario che abbiamo davanti è la Sorte.

COME DIVENTARE FILOSOFI PUGILI

Come si fa a vivere secondo questo precetto o meglio, come possiamo fare affinché la mente si serri in un pugno capace di rispondere ai colpi della Sorte?

Seguire questi passaggi è un buon inizio:

  1. Praticare lotta e pugilato. Anche se non ci abbiamo mai pensato e crediamo che non faccia per noi. Il motivo? Scopriremo di aver paura, di sentirci a disagio e inadatti e soprattutto ci renderemo conto che è davvero così. Nonostante questo ogni lezione sarà occasione per prendere a pugni il nostro vecchio Io, per abbatterlo e far posto ad una persona più Forte. Il primo obiettivo è andare fino in fondo a sè stessi. Cerchiamo un istruttore bravo e capace come cercheremmo un filosofo da cui imparare: dobbiamo uscire dalla palestra migliori. A proposito: sapete qual è l’etimologia della parola “palestra”? Viene dal greco παλαίω (palaio) che vuol dire “io lotto”. Non credo ci sia altro da aggiungere.
  2. Leggere ogni giorno una pagina o un brano di filosofia stoica, e memorizzare le citazioni importanti. La memoria è il pugno con il quale dobbiamo colpire al fegato la Sorte che ci attacca perché a volte schivare non basta. Per i pitagorici Mnemosine era sacra e dobbiamo tornare a viverla come tale anche noi.
  3. Unire il punto 2 al punto 1 attraverso una pratica consapevole: portiamo la filosofia nel pugilato o nella lotta e il pugilato e la lotta in ciò che leggiamo.

Poi, con coraggio e determinazione, andiamo a prendere quello che ci spetta nel Mondo.

MACTE ANIMO!