IL CAMMINO CHE PORTA DALL’IGNORANZA ALLA CONOSCENZA

IL CAMMINO CHE PORTA DALL’IGNORANZA ALLA CONOSCENZA

Non pretendere di fare quello che non sai.

Istruisciti: tutto si concede alla Costanza e al Tempo.

Versi Aurei – XVII Esame

Qual è il nostro rapporto con la cultura e lo studio? E quanto questo rapporto ci influenza nel nostro modo di vedere le cose?

Non sono domande banali. Il Cammino verso la Conoscenza è racchiuso in questo verso e consiste semplicemente nel saper riconoscere quello che non si sa e nel voler apprendere ciò che si ignora.

Sono realtà semplici e profonde ma purtroppo rare. Molto più rare di quanto si possa pensare.

IL GIUSTO MEZZO NELLA CONOSCENZA

L’equilibrio nella Conoscenza è altrettanto difficile da possedere quanto quello sulla Virtù e nasce dal presupposto Socratico di “sapere di non sapere”.

Se si pensa di sapere ciò che si ignora, diventa del tutto inutile imparare o cercare. E, secondo Platone, è esattamente da qui che nascono tutti gli errori che l’uomo commette.

Sembrano discorsi senza una qualche attinenza alla realtà vero? Roba da filosofi che dissertano senza mai arrivare ad un dunque.

Peccato che proprio questo approccio sia stato all’origine, ad esempio, della crisi finanziaria del 2008; una crisi basata sulla presunzione di conoscenza e sull’incapacità di vedere correttamente quanto stava accadendo che ha generato un impatto molto concreto (e purtroppo anche fortemente negativo) sulla vita di milioni di persone.

Non pensiamo quindi che queste faccende sono cose di poco conto: questa hibris diffusa porta sempre a disastri totali che impattano direttamente sulla vita di tutti noi .

Dopo millenni, purtroppo le cose non sono cambiate anche se le chiamiamo con un nome diverso. Adesso la tracotanza dell’ignoranza è entrata a far parte di un fenomeno noto come “Effetto Duning – Kruger” e, nello specifico si colloca proprio sul Picco di Stupidità nel grafico qui sotto.

IL CAMMINO DA TOTALE IGNORANTE A GURU

Posto quindi che ci piace pensare di essere quanto meno consapevoli di essere nella Valle della disperazione e pronti a percorrere la Salita dell’Illuminazione, come arriviamo all’Altopiano della Sostenibilità?

Molto semplicmenente riprendendo in mano i Classici e facendo affidamento a ciò che ha superato la prova dei secoli.

Appoggiamoci a Liside, a Pitagora, a Socrate, a Platone e ai Grandi Maestri: istruiamoci con costanza, con pazienza e con umiltà con la certezza che tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci verrà concesso. E’ solo una questione di tempo, ma dobbiamo tornare a cercare.

Chiudo con un passaggio di cui purtroppo non riesco a risalire alla fonte, ma non è importante. L’importante è che lasci un segno dentro che porti al rendersi migliori:

Invece, figlio mio, io sono Cultura.

Se dai retta a me, ti presenterò molte opere di uomini antichi e azioni meravigliose, trasmetterò le loro parole, abbellirò il tuo spirito di molti ornamenti di valore: temperanza, giustizia, rispetto, mitezza, cordialità, intelligenza, forza d’animo, amore del bello, tensione verso il sublime.

Perchè questi sono i gioielli dello spirito, quelli autentici.

E se ti capita di viaggiare, neppure in terra straniera sarai ignoto od oscuro: conferirò su di te segni di riconoscimento tali che, chiunque ti veda, dica:

Eccolo, è lui.