REFUGIVM

REFUGIVM

All’Uomo non capita nulla che, dalla Natura, non sia stato formato a sopportare

Marco Aurelio – Pensieri

La Vita scorre, la Vita attacca, la Vita colpisce. Duro.

Dove fuggire? A chi chiedere riparo e protezione?

Tra boschi e colline, nelle onde del mare, al buio in una stanza, immersi nell’Arte o nella Bellezza o tra gli abbracci di chi ci ama.

Tutti posti che guariscono ma sono fortezze con muri di carta. Ci si può riposare, ma non proteggono.

Dove andare allora? In piena luce, nell’unico posto le cui mura sono invalicabili se decidiamo che lo siano.

Nel nostro Spirito.

Pierre Hadot, profondo conoscitore di Marco Aurelio, chiamava un suo libro introduttivo ai Colloqui con sé stesso, “La Cittadella Interiore”. Straordinaria definizione questa, della nostra Anima.

E’ qui che possiamo trovare riposo e rifugio. È un posto a cui possiamo accedere sempre perché questo posto siamo noi.

Costruire la propria Cittadella Interiore richiede tempo, disciplina e continuità.

Le mura devono essere spesse e fitte di mattoni, costruite in tempo di pace per resistere quando la Vita decide di farci la guerra.

Come si costruisce e di che cosa è fatta questa Cittadella?

Meditazione quotidiana, consapevolezza costante, impegno.

La Cittadella è fatta da pilastri di Respiri, è lì che c’è la connessione con il nostro Tutto e il nostro Centro.

Tornare al respiro ogni volta che la Vita aggredisce, rientrare nella Cittadella e, tra le mura e al sicuro, riorganizzare le Difese.

Abbiamo sempre la possibilità di farlo.

La nostra Esistenza è fatta di questo: decisioni consapevoli prese senza fretta ma con velocità.

Serve però una pratica costante e ricorrente di lavoro su noi stessi per dare massima espressione alla nostra Ragione.

E se qualche giorno manchiamo? Se veniamo meno alla nostra responsabilità?

Ricominciamo.

La Filosofia vissuta non è fatta da sensi di colpa e colpevolizzazioni, così come non è fatta da sforzi non sostenibili nel tempo. Non puniamoci più di quanto non avrebbe fatto il nostro giudice o il nostro Mentore.

Il mio Mentore ad esempio in questo periodo è proprio Marco Aurelio.

Quante volte l’ho visto poggiarmi una mano sulla spalla annuendo in silenzio ogni volta che sono caduto in ginocchio.

E tanto basta per trovare nuova forza per rialzarmi. Non una parola, solo comprensione.

Come lui stesso ha scritto: “Bisogna star dritti, non essere sorretti”.

MACTE ANIMO

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